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Cattivi argomenti

I “cattivi argomenti” sono quelli che non stanno in piedi dal punto di vista logico, e pure quelli che derivano da meccanismi cognitivi osservati dagli psicologi. Si sperimentano di continuo, penso. Io faccio la mia parte, e voi la vostra. Nella nobile tradizione della filosofia si studiano da tempo – ironico forse scriverlo oggi mentre i giornali dicono che la si vuole togliere di mezzo o ridurla nella formazione liceale e universitaria – vedi qui sotto, dal Corriere di domenica (letto su carta, archiviato mentalmente con fastidio e poi ritrovato online via Adriano Solidoro, @a_solid).

La battaglia dei filosofi: «Un errore
cancellare lo studio del pensiero»

Ho provato a buttare giù due righe sul tema dei “cattivi argomenti” nel post in inglese.

Il (mitico) design funnel

Ho messo assieme poche slide sul tema per le lezioni in NABA. Mi riferisco spesso a questo “imbuto” per parlare di processo e metodi ma mi mancava un riferimento scritto. La rappresentazione analitica più efficace l’ho trovata in Buxton, Sketching User Experiences, p. 144, dove riprende lo schema di Laseau, Graphic Thinking for Architects and Designers, già finito nella wish list di Amazon. Buxton discute del funnel anche rispetto al ruolo di sketch e prototipi nel processo di progetto, e anche da altri punti di vista, ma qui mi sono limitato alla combinazione incrociata tra una fase “divergente” e una “convergente”. Lo schema classico di Jones resta sottotraccia come un riferimento essenziale, anche se in effetti la terminologia specifica di Jones non si è diffusa.

Una domanda a cui ora non saprei rispondere è sull’origine dell’espressione. Chi ha parlato per primo di un “design funnel”? Chi ha pensato al funnel per esprimere e rappresentare il processo del progetto? (Sì, ho guardato su Wikipedia, forse non abbastanza).

PS: sì il titolo del post richiama il Mythical Man-Month